Fotovoltaico ed economia circolare: fare chiarezza sui luoghi comuni sul fine vita dei moduli fotovoltaici
Il settore fotovoltaico è in costante evoluzione, con normative e aggiornamenti legislativi che impattano direttamente Produttori, installatori, Proprietari di impianti e tutti i soggetti della filiera e per questo è spesso al centro di dibattiti riguardanti la sostenibilità e il riciclo dei moduli a fine vita.
Esistono infatti alcuni luoghi comuni che sono dovuti a questa complessa stratificazione normativa e, in occasione della fiera Key 2025, ERP Italia Servizi sarà protagonista con un approfondimento con l’obiettivo di sfatare le false credenze e fornire indicazioni chiare e aggiornate.
I principali luoghi comuni relativi al riciclo dei moduli fotovoltaici sono:
Il riciclo dei moduli fotovoltaici è troppo costoso e non sostenibile
Il luogo comune: si afferma che il costo del riciclo dei moduli superi i benefici economici e ambientali, rendendo il processo insostenibile.
La realtà: Gli avanzamenti tecnologici hanno ridotto significativamente i costi di trattamento. Il recupero di materiali preziosi come silicio, alluminio e vetro contribuisce a minimizzare l’impatto ambientale e a creare valore economico, rendendo il processo sostenibile.
I moduli fotovoltaici non sono realmente riciclabili
Il luogo comune: si sostiene che la complessità dei materiali utilizzati nei moduli fotovoltaici renda il riciclo inefficace o impraticabile.
La realtà: I moduli sono costituiti per circa il 70-80% da vetro, completamente riciclabile, insieme a materiali come silicio e alluminio. Il vero ostacolo non è la riciclabilità, ma la necessità di una rete efficiente di impianti di trattamento.
ll riciclo dei moduli è una responsabilità dei consumatori
Il luogo comune: alcuni credono che siano i consumatori finali a dover finanziare il riciclo dei moduli fotovoltaici a fine vita.
La realtà: La Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) è il principio cardine della Direttiva RAEE, che assegna ai Produttori l’onere finanziario e operativo della gestione dei rifiuti. I consumatori sono tenuti unicamente a conferire correttamente i moduli ad uso domestico, consegnandoli ai centri di raccolta autorizzati.
I Produttori, ovvero fabbricante ovvero colui che immette sul mercato con il proprio marchio, pagano un doppio contributo per il riciclo dei moduli fotovoltaici
Il luogo comune: si sostiene che i Produttori siano obbligati a pagare due volte per garantire il riciclo dei moduli fotovoltaici: una prima volta al momento dell’immissione sul mercato e una seconda volta attraverso altri meccanismi di finanziamento.
La realtà: La Direttiva RAEE stabilisce che i produttori finanziano la gestione dei moduli fotovoltaici a fine vita tramite un contributo unico, che copre l’intero ciclo di vita del prodotto. Per i moduli non incentivati, il contributo RAEE viene versato al momento dell’immissione sul mercato, evitando sovrapposizioni di costi.
I fondi del trust vengono spesi per scopi non legati al riciclo
Il luogo comune: alcuni ritengono che i fondi raccolti nei trust istituiti per garantire la copertura finanziaria del riciclo vengano utilizzati per scopi diversi, come operazioni commerciali o progetti estranei alla raccolta e al trattamento dei rifiuti.
La realtà: I trust sono strumenti finanziari regolamentati, vincolati per legge alla copertura dei costi di riciclo. Sono soggetti a obblighi di rendicontazione periodica e verifiche, garantendo trasparenza e conformità normativa.
ERP Italia Servizi a Key 2025
ERP Italia Servizi racconterà e sfaterà questi luoghi comuni presso lo stand 110 nel padiglione C5 del Key 2025, che si svolgerà a Rimini dal 5 al 7 marzo.
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